Emergenza Coronavirus: genitori o parenti anziani, come comportarsi.
In questi giorni le misure urgenti per la lotta al COVID-19 si sono inasprite.
Nella pioggia dei provvedimenti normativi (Decreti Governativi e Ministeriali, Ordinanze Regionali, etc.), cerco di rispondere a una domanda che mi viene posta con gran frequenza: sono consentiti gli spostamenti per raggiungere genitori o parenti anziani?
La disciplina è diversa secondoché si tratti di spostamenti nel Comune in cui si abita o tra Comuni diversi.
Nel primo caso (nello stesso Comune), andare a trovare qualcuno è consentito solo se vi è una situazione di necessità o per motivi di salute (art. 1, comma 1, lett. a, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 marzo 2020).
Dunque, è legittimo recarsi da genitori, parenti, amici o persone che non siano in grado di provvedere autonomamente alle proprie esigenze quotidiane di vita, al fine di aiutarle a soddisfare i propri bisogni (a es., fare la spesa, acquistare farmaci, giornali, strumenti per provvedere all’igiene personale).
Ritengo che rientrino nella necessità anche gli aiuti di tipo umano o psicologico, sempre che vi sia una concreta ragione di disagio (http://disabilita.governo.it/it/notizie/nuovo-coronavirus-domande-frequenti-sulle-misure-per-le-persone-con-disabilita/).
Ovviamente, sono sempre leciti gli spostamenti effettuati per consentire a chi ne ha bisogno di sottoporsi a visite mediche o a controlli sanitari (motivi di salute).
Nel secondo caso (spostamenti da Comune a Comune), stando alla lettera normativa (art. 1, comma 1, lett. b, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 marzo 2020), l’asticella della necessità si alza e occorre una situazione di assoluta urgenza.
Al momento questa categoria, tanto generica, non è ancora stata spiegata nel dettaglio.
Un criterio interpretativo proposto dal Viminale (http://disabilita.governo.it/it/notizie/nuovo-coronavirus-domande-frequenti-sulle-misure-per-le-persone-con-disabilita/) mi porta a pensare che essa, rispetto alla necessità, sia caratterizzata dalla impossibilità assoluta di avvalersi di soluzioni alternative (per es., un genitore non può essere aiutato da un figlio che risiede in un Comune diverso, il giorno in cui l’altro figlio residente nel suo Comune può occuparsene).
Certo è che con questa differenza di disciplina si intendono restringere notevolmente i casi in cui, anche in presenza di situazioni di necessità, si possano effettuare gli spostamenti da un Comune all’altro.
Su questo, come su tanti altri temi, restiamo in attesa di precisazioni dal Governo.
A ogni modo, lo spostamento deve essere sempre autocertificato, seguendo il nuovo modello di autodichiarazione: https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/nuovo_modello_autodichiarazione_23.03.2020_compilabile.pdf.
E non dimentichiamo mai di rispettare le regole di distanziamento sociale
#iorestoacasa